ZINGARETTI: LA VICENDA DEI MINISTERIE DIMOSTRA LO SFASCIO DEL CENTRODESTRA

“Un netto no allo spostamento al nord non solo dei Ministeri ma anche dei dipartimenti e la necessità di un patto Roma-Milano di rivendicazione verso il governo per un coraggioso decentramento dei poteri”. Lo dice, riferisce una nota della Provincia, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti in un’ intervista pubblicata oggi da ‘ Il Messaggero’.
“Spostare la strutture statali in periferia – dice Zingaretti – è il segno del fallimento di una ipotesi federale, perché il federalismo voleva dire delegare i poteri dello Stato ai livelli delle autonomie. Abbiamo il paradosso che i poteri periferici non sono stati decentrati e si vuole geograficamente collocare lo Stato in periferia. Intendimento del tutto
folle, che da un lato provoca un sicuro aumento della spesa pubblica e poi non è praticabile visto che occorrerebbero decenni. Sono chiacchiere in libertà”.
Secondo Zingaretti la proposta di trasferimento è il segnale della crisi della Lega e del centrodestra:  “che sul federalismo – continua – non hanno rispettato le scadenze, fallendo anche sul tema del trasferimento dei poteri alla Capitale”. “La cosa ridicola per un potenza economica come l’ Italia – aggiunge Zingaretti – è che stiamo discutendo di cose senza senso come
il trasferimento dei Ministeri. Questa sceneggiata della destra o è trasformismo allo stato puro e dunque al Nord si dice una cosa e al Sud un’ altra confidando in una palese doppiezza, oppure, come io credo, siamo di fronte allo sfascio di una maggioranza politica anche su questo punto della riforma dello Stato”.
Per il Presidente della Provincia quindi le proposte della Lega sono “il segno della degenerazione di una classe dirigente. Il federalismo fiscale prevedeva delle scadenze che non sono state rispettate:  la nuova carta delle autonomie è ferma e a parte il cambio del nome, su Roma capitale il secondo decreto, quello sui poteri, è un desaparecido”. “Questa legislatura –
conclude Zingaretti – cominciò con un ingresso trionfante di Berlusconi nell’ aula Giulio Cesare del Campidoglio dove annunciò la riforma di Roma Capitale. Tre anni dopo non solo quei poteri non sono arrivati ma addirittura è messa in discussione la funzionalità dello Stato. Bilancio davvero deludente. Stiamo assistendo alla rappresentazione della fine del
centrodestra italiano”.

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