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Nicola Zingaretti per Paolo Marchionne Presidente, Tufello 18 maggio

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Nicola Zingaretti incontra la Scuola

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Il 6 febbraio alle ore 17.00 al Teatro Italia in Via Bari 18, Nicola Zingaretti incontrerà insegnanti, studenti, presidi, genitori, associazioni e tutti gli operatori del mondo della scuola.   L’iniziativa è un momento di confronto importante per parlare  di scuola e di come rimetterla al centro di un’azione governativa seria e efficace.

Elezioni regionali, Massimiliano Valeriani incontra le Associazioni, le Cooperative sociali e gli utenti

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Inaugurato il comitato di Massimiliano Valeriani candidato alla Regione Lazio con Nicola Zingaretti Presidente

24 gennaio, inaugurazione del comitato di Massimiliano Valeriani, candidato alla Regione Lazio con Nicola Zingaretti Presidente

Valeriani

Giovedì 24 gennaio, dalle ore 17 inauguriamo il comitato per Nicola Zingaretti presidente della Regione Lazio e per Massimiliano Valeriani, nostro candidato al Consiglio Regionale in via Cimone, 11/13.

Ripensiamo alle parole di un recente discorso del nostro candidato Presidente, Nicola Zingaretti: “ci candidiamo non solo per vincere ma per restituire credibilità ad una istituzione ferita e per rivoluzionare tutto”. Questa frase semplice, piena di buon senso, riassume i compiti del nostro dovere, ci ricorda quali siano le responsabilità principali di un amministratore pubblico e ci indica la strada per dare un taglio netto al malgoverno della destra nel Lazio animato solo da interessi personali. Ereditiamo una regione in cui la crisi economica gravissima: il divario tra chi s’impoverisce lavorando e chi si arricchisce con la rendita è sempre più marcato. Il lavoro deve diventare una priorità, occorre sviluppare sinergie, far ripartire gli investimenti per opere concrete ed utili e sostenere le piccole imprese e gli artigiani. Una regione come la nostra, oggi più che mai caratterizzata da forti contrasti (disoccupazione, radicamento della malavita organizzata, precarietà lavorativa dei giovani), necessita oltre che della realizzazione di fatti concreti anche di uno sviluppo sociale armonico e sostenibile. Per questo il Lazio avrà bisogno di un Presidente forte sostenuto da una squadra capace. Uomini e donne con grandi valori etici e morali che potranno far sollevare la testa ad una regione ormai allo sbando.

Il 24 e 25 febbraio è importante votare Nicola Zingaretti come Presidente. E’ inoltre importante sostenere, scrivendo la preferenza, persone come Massimiliano Valeriani per l’elezione a consigliere regionale. Un giovane di grande esperienza amministrativa che conosce a fondo Roma, che ha contraddistinto il suo incarico politico per coerenza, onestà e impegno presiedendo la Commissione Speciale di Controllo Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale, che è stato tra i primi a denunciare lo scandalo “parentopoli” di Alemanno e la scarsa trasparenza nell’aggiudicazione di appalti, quali quelli delle metro C, B1 e del prolungamento della linea B Casal Monastero – Rebibbia e, non da ultimo, che si è battuto contro la privatizzazione dell’ACEA e impegnato nella campagna Acqua Bene Comune.

E’ possibile sostenere Massimiliano barrando il simbolo del PD e scrivendo la preferenza Valeriani. La nostra campagna elettorale sarà all’insegna della sobrietà con risorse trasparenti, per questo è importante quanto ognuno di voi potrà fare.

Elezioni regionali: ZINGARETTI: GIURO, IN LISTINO NO A PARENTI DI…”SIN DA QUESTO PRIMO ATTO RENDERÒ CHIARO CHE ARIA È CAMBIATA”.

“Non solo lo prometto, ma lo giuro”. Cosi’ Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma e candidato alla Regione Lazio, ha risposto, parlando a Repubblica tv, alla domanda ‘ Promette che nel listino non saranno inseriti i ‘ parenti di…’ ma persone nuove e qualificate?”.
   Zingaretti ha poi aggiunto di volere “garantire, attraverso il listino, il profilo del progetto politico che si vuole mettere in campo, chiamando a raccolta energie e risorse intellettuali del mondo del lavoro e dell’ associaizonismo che producano una sintesi di idea di nuovo governo e non diventino la prima cosa da lottizzare da chi sostiene il presidente, siano partiti, gruppi o associazioni”. Il tutto “avverra’ in maniera molto trasparente e lavorero’ fin da questo primo atto per rendere chiaro che e’ cambiata l’ aria, sono cambiati i metodi ed e’ cambiata la cultura politica che governera’ questa Regione”.

LA PROVINCIA ADERISCE A GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO L’OMOFOBIA

La Provincia di Roma aderisce alla giornata internazionale contro l’ omofobia e la transfobia che si celebra in tutto il mondo il 17 maggio per combattere le discriminazioni verso le persone lesbiche, gay e trans. ‘ Contro la violenza e l’ intolleranza’ si può leggere sullo striscione esposto oggi a palazzo Valentini per sensibilizzare i cittadini su questo tema. “E’ un segnale di attenzione – afferma il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti – per spingere tutti alla riflessione e all’ impegno. Come istituzione dobbiamo dare un segnale forte e chiaro per dire basta all’ odio e il modo migliore per farlo è educare a un modello di convivenza civile e di rispetto dell’ altro. Per questo – aggiunge Zingaretti – facciamo parte di ‘ Ready’, la Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere e abbiamo coinvolto in percorsi di conoscenza le scuole. Grazie al progetto europeo Niso, infatti, gli studenti di tre licei del territorio si sono confrontati con i loro coetanei di Olanda, Estonia e Belgio per fare una proposta contro l’ omofobia direttamente al Parlamento Europeo. Un’ iniziativa che ha coinvolto oltre 2mila ragazze e ragazzi in tutto il continente”.
“Gli enti locali – sottolinea Zingaretti – possono fare molto nella lotta contro le discriminazioni e dare cittadinanza ai bisogni dei cittadini gay.
Perché questa giornata non rappresenti un momento isolato nel corso dell’ anno, siamo impegnati nel sostegno a iniziative sociali come Gay Help Line, il numero verde e centro servizi contro l’ omofobia, eventi come il Gay Village e le iniziative culturali collegate ai Pride, come è avvenuto anche lo scorso anno con Europride. Le differenze non possono rappresentare mai un problema, ma devono essere considerate come un’ occasione di crescita culturale e sociale. E’ un messaggio tanto più importante – conclude – in un momento di crisi dove a crescere sono proprio le comunità che puntano sull’ accoglienza e sui diritti”.

REFERENDUM: ZINGARETTI, NUOVA FASE DELLA DEMOCRAZIA ITALIANA

” Gli straordinari risultati del referendum sono importanti per il merito delle decisioni ma soprattutto per il segnale inequivocabile che danno:  si e’ aperta una nuova fase della democrazia italiana. E’ finita la stagione del leaderismo e delle oligarchie. Si apre una nuova era nella quale i cittadini riscoprono la fiducia negli strumenti della partecipazione, ritrovano l’  orgoglio di lottare per il bene comune, decidono di riappropriarsi della capacita’ di scegliere, manifestando il loro disagio per la situazione attuale e palesando una volonta’ ferma e decisa di cambiare le cose. Questo ci consegna ora una grande
opportunita’ di innovazione per affrontare i veri problemi del Paese, uno spazio magico che la politica non puo’
mancare. Nel voto di questo referendum c’ e’ anche voglia di energia pulita, di un sistema idrico efficiente e di una
giustizia al servizio del bene comune ”. Lo dichiara in una nota il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.

Zingaretti: siamo alle buffonate Il presidente democratico della Provincia: è il fallimento del federalismo Sulle riforme Bisogna non c’è nulla spostare e allora ricorrono poteri reali alle foglie di fico in penferia di MAURO EVANGELISTI ROMA-

«Una buffonata. Questa storia dei ministeri a Milano sta diventando una buffonata». Chi è affezionato allo stereotipo che vuole Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma e uomo forte del Pd, troppo prudente, resta deluso. Sul nuovo annuncio di apertura di uffici di rappresentanza dei ministeri a Milano ieri ha usato toni accesi. «Ma lo dico da italiano, non da romano. E una buffonata perché si sprecherebbero soldi e sarebbe uno schiaffo all’efficienza». Cosa c’è di sbagliato nell’apertura di qualche ufficio vicino al Duomo di Milano? «Se fosse vero, la prima cosa che mi verrebbe in mente – da italiano, lo ripeto – è che siamo di fronte al fallimento del federalismo. Questa legislatura, ricordiamolo, si era aperta con grandi annunci sul federalismo. Doveva essere una sfida per la modernizzazione delle Stato e sostanzialmente è tuttc fermo al palo. E di cosa parliamo? Dell’apertura di qualche ufficio a Milano». Perché parla di fallimento del federalismo? «Perché questa storia dei ministeri a Milano sembra tantc una foglia di fico per nascondere il fatto che non c’è ancora nulla, non ci sono i decreti attuativi. E dal punto di vista economico nulla è stato chiarito». Gli uffici dei ministeri a Milano non possono essere un modo per essere più vicini ai cittadini? «L’obiettivo è rendere più efficiente lo Stato. Noi avremmo bisogno di un moderno stato federale, con decentramento dei poteri alle regioni. Non ci serve uno Stato centralista che non cambia nulla e apre qualche ufficio a Milano. Ecco perché parlo senza mezzi termini di una buffonata». Anche perché nuove sedi significano anche maggiori spese. «Ovviamente, ma non c’è solo questo. Lo dico in un altro modo: dobbiamo spostare i poteri alle comunità locali, non trasferire burocrati o funzionari. Questo serve a ben poco». In questa vicenda rischiano di pesare gli equilibri nel rapporto fra Pdl e Lega, divenuti ancora più delicati dopo le ultime elezioni amministrative e la sconfitta di Letizia Moratti a Milano? xSe Lega e Pdl pensano di rispondere al risultato elettorale delle amministrative con questa buffonata dico una sola cosa: errare è umano, perseverare è diabolico». Le istituzioni romane e laziali sapranno trovare l’unità per fermare questo progetto? xDobbiamo mobilitare non so-o Roma, ma tutti i Comuni e tutte le Regioni. Dobbiamo 3retendere uno Stato più moierno e federale, non una innovazione fatta solo di chiacchiere. Noi vogliamo riaccendere ‘Italia, altro che aprire degli .iffici. Poi, certo, per Roma c’è in problema in più: è indecente che Roma ancora una volta jiventi merce di scambio. Ri,ordo il presidente del Consi;lio quando venne nell’aula Giulio Cesare, in Campido;lio, a promettere tutto: più 3oteri, più soldi. Bene, stiamo rncora aspettando. L’orologio S fermo ad allora, i poteri non i abbiamo ancora visti. E invex si sta mettendo in discussioie il ruolo di Capitale».

ZINGARETTI: LA VICENDA DEI MINISTERIE DIMOSTRA LO SFASCIO DEL CENTRODESTRA

“Un netto no allo spostamento al nord non solo dei Ministeri ma anche dei dipartimenti e la necessità di un patto Roma-Milano di rivendicazione verso il governo per un coraggioso decentramento dei poteri”. Lo dice, riferisce una nota della Provincia, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti in un’ intervista pubblicata oggi da ‘ Il Messaggero’.
“Spostare la strutture statali in periferia – dice Zingaretti – è il segno del fallimento di una ipotesi federale, perché il federalismo voleva dire delegare i poteri dello Stato ai livelli delle autonomie. Abbiamo il paradosso che i poteri periferici non sono stati decentrati e si vuole geograficamente collocare lo Stato in periferia. Intendimento del tutto
folle, che da un lato provoca un sicuro aumento della spesa pubblica e poi non è praticabile visto che occorrerebbero decenni. Sono chiacchiere in libertà”.
Secondo Zingaretti la proposta di trasferimento è il segnale della crisi della Lega e del centrodestra:  “che sul federalismo – continua – non hanno rispettato le scadenze, fallendo anche sul tema del trasferimento dei poteri alla Capitale”. “La cosa ridicola per un potenza economica come l’ Italia – aggiunge Zingaretti – è che stiamo discutendo di cose senza senso come
il trasferimento dei Ministeri. Questa sceneggiata della destra o è trasformismo allo stato puro e dunque al Nord si dice una cosa e al Sud un’ altra confidando in una palese doppiezza, oppure, come io credo, siamo di fronte allo sfascio di una maggioranza politica anche su questo punto della riforma dello Stato”.
Per il Presidente della Provincia quindi le proposte della Lega sono “il segno della degenerazione di una classe dirigente. Il federalismo fiscale prevedeva delle scadenze che non sono state rispettate:  la nuova carta delle autonomie è ferma e a parte il cambio del nome, su Roma capitale il secondo decreto, quello sui poteri, è un desaparecido”. “Questa legislatura –
conclude Zingaretti – cominciò con un ingresso trionfante di Berlusconi nell’ aula Giulio Cesare del Campidoglio dove annunciò la riforma di Roma Capitale. Tre anni dopo non solo quei poteri non sono arrivati ma addirittura è messa in discussione la funzionalità dello Stato. Bilancio davvero deludente. Stiamo assistendo alla rappresentazione della fine del
centrodestra italiano”.