LAVORO. GIOVANI PRECARI: TUTTI IN PIAZZA IL 26 A ROMA

“Le Borse cadono e lo spread vola. Queste le notizie che da mesi leggiamo sui giornali. Insieme allo spread e alle Borse pero’ cade una generazione e insieme a lei un paese intero. Dentro la crisi economica vola anche la disoccupazione
giovanile ormai oltre il 34%, la precarieta’ dilaga tra i contratti di lavoro e nella vita di tutti noi. A tutto questo il
governo ha risposto con politiche di austerity, le stesse che hanno causato la crisi economica e che oggi deprimono
ulteriormente il nostro paese, e con una riforma del Mercato del Lavoro sbandierata come la risposta definitiva alla precarieta’ che invece non risolve proprio niente. Per questo il comitato ‘ Il nostro tempo e’ adesso’ ha lanciato per il prossimo 26 maggio una manifestazione a Roma:  ‘ La meglio gioventu’ scende in piazza’”.
Lo comunica, in una nota, il comitato ‘ Il nostro tempo e’ adesso’.    “E’ la meglio gioventu’ di oggi che chiede di scendere in piazza anche alla gioventu’ di ieri:  alle proprie madri e ai propri padri. Si e’ cercato, in questi anni, di dividere i ‘ garantiti’ dai ‘ non garantiti’:  noi vogliamo unire due generazioni nella difesa dei diritti e nella lotta contro la precarieta’, che non e’ solo un’ emergenza del mercato del lavoro, ma il piu’ grande attacco alla democrazia italiana degli ultimi decenni- si legge nella nota- Nell’ appello che lancia l’ iniziativa si legge:  “Per noi la precarieta’ e’ il messaggio che da vent’ anni una classe dirigente ci trasmette:  andatevene.
Noi vogliamo restare, cambiare le nostre vite e dare un presente al nostro Paese”.
   Le richieste avanzate sono: 
un modello di welfare universale;
l’ istituzione anche nel nostro paese di un reddito minimo fatto di sussidi e servizi; un contratto stabile per il lavoro stabile e che i diritti fondamentali siano estesi a tutte le forme di lavoro:  l’ equo compenso, il diritto universale alla
maternita’/paternita’ e alla malattia, i diritti sindacali, il diritto ad una pensione dignitosa, la continuita’ di reddito nei periodi di non lavoro, la formazione continua”.

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